Pseudonimo di
Rina Faccio. Poetessa e scrittrice
italiana. Influenzata dal naturalismo tipico di quegli anni e della scrittura di
Ibsen, esordì nel 1906 con il romanzo
Una donna, di tendenza
nettamente femminista. In seguito si dedicò ai problemi delle popolazioni
del Lazio, operando con profondo impegno sociale, di cui si sente spesso l'eco
nei suoi scritti. Fondò nell'agro romano un'ottantina di scuole e asili.
Intrecciò una profonda e sofferta relazione amorosa con il poeta Dino
Campana, conosciuto nel 1916, di cui resta a testimonianza il carteggio, giunto
alle stampe nel 1958. La produzione successiva al primo romanzo, che conobbe un
largo successo e fu tradotto in diverse lingue europee, svela la fondamentale
vocazione lirica della
A., sostanzialmente autobiografica (non importa se
espressa direttamente in versi o in prose poetiche):
Andando e stando,
1921;
Amo dunque sono, 1927;
Orsa minore, 1938;
Selva
d'amore, 1947 (che vinse il Premio Versilia l'anno seguente). Meno
intimistica e pervasa, invece, da un rinnovato desiderio di impegno sociale di
impronta marxista è l'ultima produzione (
Aiutatemi a dire, 1951 e
Luci della mia sera, 1956) (Alessandria 1876 - Roma 1960).